Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Non si può che partire dalla celeberrima frase di George Orwell per raccontare l’ennesimo scempio che le istituzioni hanno compiuto alla bassa Ciociaria e all’Alta terra di Lavoro. Ieri, La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deliberato la revoca della sua stessa decisione presa il 7 marzo 2019: la montagna di immondizia continuerà a crescere, fino al 31/12/2020 fino a toccare la vetta di 16 metri. La motivazione, tra le righe, è sempre la stessa o questo sito o c’è l’emergenza. Emergenza che dura da quando io frequentavo le scuole medie. Motivazione tra l’altro palesemente falsa in quanto sono disponibili delle volumetrie in altre discariche pubbliche della Regione.
Non si tratta di seguire la logica non nel mio giardino, semplicemente ci si aspetterebbe dalle Istituzioni che rappresentano anche i cittadini dei paesi limitrofi gli impianti il rispetto dei diritti costituzionali. In particolare dell’articolo 3, quello che ci ricorda che tutti i cittadini sono uguali. Ancora una volta la volontà politica si è piegata alla legge del più forte e al potere economico. Non conta nulla la relazione dell’Ispra che evidenzia ripetuti superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione, non conta nulla la delibera successiva della Provincia di Frosinone, non conta nulla il parere negativo del Ministero dei Beni Culturali, non contano nulla due interrogazioni parlamentari nel giro di pochi mesi presentate da Rossella Muroni al Ministro Costa, alle quali ovviamente non c’è stata nessuna risposta
Alex Langer sosteneva che la conversione ecologica potrà affermarsi solo quando apparirà socialmente desiderabile: qui nel basso Lazio è diventata una necessità inderogabile per la salute pubblica e del territorio, peccato che chi ci governa la ritenga solamente uno slogan buono per riempire le prima pagine dei giornali. E’ facile dire economia circolare con il culo degli altri.