Lunedì 20 luglio, dopo molti mesi, c’è stato un ricco e lungo Consiglio Comunale, iniziato alle 19:00 e terminato dopo le 23:00.
Prima di analizzare le questioni inerenti il bilancio e le finanze comunali ritengo utile concentrarmi su un macrotema che mi sta molto a cuore: quello sulla partecipazione popolare.
Da sempre, anche prima della nascita di Primavera Sangiovannese, ho argomentato e proposto su questo punto. Non per vezzo, non per moda, ma per esigenza. Un cambiamento profondo del Paese non può prescindere da una rinnovata e continua partecipazione popolare alla vita politica del paese, da parte di tutti. Non esistono le bacchette magiche, né gli uomini solo al comando capaci di affrontare tutto. Il rinnovamento o è partecipato o non lo è. Ritengo che debba esistere un sentimento diffuso e “popolare” orientato alla valorizzazione delle tante risorse ( umane e paesaggistiche) presenti nel nostro Paese.
E’ vero che i nostri giorni sono segnati comunque dal pericolo Covid, ma l’assise comunale praticamente vuota di cittadine/i dopo lunghi mesi in cui il Consiglio si riuniva deve far riflettere tutti, partendo ovviamente dal sottoscritto. Riusciamo ad interessare i cittadini con le discussioni politiche che animano il Paese? Io ritengo che i cittadini siano interessati a discussioni concrete che riguardano la loro vita quotidiana e soprattutto le prospettive del nostro Paese.
L’argomento partecipazione è stato oggetto di un dibattito franco nel corso della prima parte della seduta.
Riprese dei Consigli Comunali
Chi ha seguito Primavera Sangiovannese sa che questa è una delle proposte hanno animato la nostra Campagna Elettorale. La prima richiesta al Consiglio, in tal senso, è stata protocollata a dicembre 2017. In prima battuta, in massima franchezza, non è stata presa sul serio ( a cosa serve mettere le telecamere in Consiglio?) ma poi forse anche a causa dell’emergenza sanitaria vissuta in questi mesi, è stata riconosciuta la bontà della proposta. Meglio tardi che mai.
Il nuovo regolamento del Consiglio Comunale di San Giovanni Incarico, votato lunedì scorso, prevede la possibilità della ripresa dell’assise pubblica. Questa potrà avvenire sia sugli organi ufficiali del Comune, sia ( su mio emedamento) da parte di cittadini, associazioni, privati che dovranno fare apposita richiesta. Ora manca l’ultimo step: il regolamento attuativo specifico che abbiamo già predisposto e protocollato. Ci auguriamo possa essere rapidamente approvato.
Questo strumento non va a vantaggio di questa o quella parte politica, va esclusivamente a vantaggio della popolazione di San Giovanni, in particolar modo di chi svolge un lavoro che lo tiene lontano da casa, praticamente tutta la giornata ed è così impossibilitato a seguire i lavori del Consiglio Comunale. Sempre in quest’ottica ho proposto due ulteriori integrazioni
Petizioni Popolari:
1.Il Consiglio Comunale con il fine di incentivare la partecipazione popolare alla vita politica del Paese, ha la facoltà di discutere anche proposte di deliberazione promosse da singoli cittadini ed associazioni. Tali petizioni devono essere sottoscritte da almeno da almeno 30 (trenta) persone aventi residenza nel territorio comunale e/o attività economiche o sociali che operano nel Comune San Giovanni Incarico. La sottoscrizione per essere valida dovrà contenere nome, cognome, indirizzo, data di nascita e firma e dovrà essere presentata all’ufficio Protocollo del Comune.
2. Il Presidente del Consiglio, con l’ausilio del Segretario Comunale, acquisiti i pareri dei responsabili di Area, provvederà entro 30 (trenta giorni) ad assegnare la proposta all’organo consiliare per la trattazione di merito
ARTICOLO 9 CONSIGLIO COMUNALE APERTO
1. Il Presidente quando si verificano rilevanti motivi d’interesse della comunità può convocare l’adunanza “aperta” del Consiglio Comunale:
a) di sua iniziativa;
b) su richiesta di almeno di 5 (cinque) consiglieri o del Sindaco;
c) su richiesta di almeno 100 residenti. La richiesta dovrà essere protocollata all’apposito Ufficio Comunale e dovrà contenere nome, cognome, residenza, data di nascita e firma dei richiedenti.
2. La seduta può svolgersi nella sua sede abituale od anche nei luoghi particolari previsti
3. Tali adunanze hanno carattere straordinario ed alle stesse, con i consiglieri comunali, possono essere invitati parlamentari, rappresentanti della regione, della provincia, di altri comuni, delle circoscrizioni, degli organismi di partecipazione popolare e delle associazioni sociali, del volontariato, politiche e sindacali interessate ai temi da discutere.
4. In tali particolari adunanze il Presidente, garantendo la piena libertà di espressione dei membri del Consiglio Comunale, consente anche interventi di cittadini presenti in aula, dei rappresentanti come sopra invitati, che portano il loro contributo di opinioni, di conoscenze, di sostegno e illustrano al Consiglio Comunale gli orientamenti degli enti e delle parti sociali rappresentate.
5. Durante le adunanze “aperte” del Consiglio Comunale non possono essere assunti impegni di spesa, anche di massima, a carico del bilancio comunale.
6. Gli unici membri deputati alla votazione delle proposte discusse e proposte dall’assemblea sono i membri in carica del Comune di San Giovanni Incarico.
Di comune accordo con maggioranza e minoranza questi punti sono stati aggiornati alla prossima discussione preferendo discuterli con una specifica discussione sullo Statuto Comunale e non sul Regolamento del Consiglio. Per me, per noi, nessun problema, ma certamente non molleremo la presa.
In sintesi cosa mi spinge a insistere e a presentare queste proposte? Voglio dare la possibilità a tutte le cittadine ed i cittadini del mio Paese di essere informati sulla vita politica del Paese, senza passare per il sentito dire, ascoltando direttamente ciò che accade nei momenti di confronto pubblico. Voglio a dare alla cittadinanza e alle associazioni, strumenti in grado di renderli non spettatori passivi delle decisioni, ma attori protagonisti. Rompere l’apatia, abbattere la noia, costruire sulla contaminazione delle idee un futuro più bello, più giusto, più equo.