L’arrivo dell’estate non ha fermato, purtroppo, le notizie, le novità (non buone) e i vari colpi bassi, riguardo il ciclo dei rifiuti regionale e provinciale. Le notizie riguardano sia la Mad, con quello che ormai è diventato un romanzo infinito, chiamato V bacino, sia il rinnovo dei vertici della Saf con la relativa approvazione di bilancio.
Discarica: lo stato dell’arte
Tanti cittadini si perdono e fanno confusioni tra i vari procedimenti attivi, i ricorsi e carte bollate. Parto quindi con il definire la situazione attuale che, ahinoi, ha visto un procedimento recentemente approvato ed un altro in itinere.
Quello già approvato riguarda la sopraelevazione del IV Bacino. Nella scorsa Primavera, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, smentendo una sua stessa decisione, ha avallato la Richiesta della Regione Lazio di concedere una proroga per la sopraelevazione della discarica di Roccasecca, fino al 31-12-2020. Per intenderci questa decisione rappresenta il fondamento sul quale vediamo crescere la montagna artificiale di rifiuti giorno dopo giorno.
Qui trovate le osservazioni che ho preparato riguardo quella sciagurata decisione.
Il secondo punto riguarda la costruzione del famigerato V Bacino. La ditta che gestisce la discarica di Roccasecca ha presentato un progetto di ampliamento per la costruzione di un nuovo ed intero lotto di discarica nell’autunno del 2015. Il progetto era stato sospeso dalla Regione Lazio per mancanza del PTPR ( Piano Territoriale Paesaggistico Regionale). Non appena è stato approvato in aula, ancor prima della sua pubblicazione ufficiale, il progetto per la costruzione del V Bacino è stato riattivato dall’ente regionale. Lo stesso ente non ha ascoltato le numerose osservazioni di contrarietà promosse dal Comune di Roccasecca e da alcuni dei Comuni Limitrofi, dalla Provincia di Frosinone, Dal Ministero dei Beni Culturali, dall’Autorità di Bacino (Qui trovate le mie osservazioni) ed ha autorizzato il primo passo per la costruzione: la famosa V.I.A (valutazione di impatto ambientale). Il Comune di Roccasecca ha fatto ricorso al T.A.R riguardo questa richiesta ed il tribunale gli ha dato ragione.
Hanno partecipato ad adiuvandum il Comune di Colfelice e quello di San Giovanni (quest’ultimo su richiesta e sollecitazione del sottoscritto, approvata dall’Amministrazione Comunale).
LA REGIONE LAZIO RICORRE DI NUOVO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Notizia del 26 giugno è che la Regione Lazio per quanto riguarda la costruzione del V bacino, non ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, ma di intraprendere una strada politica, ovvero andare di nuovo a bussare alla Presidenza del Consiglio. Oltre all’evidente significato politico del gesto e della decisione che sarà presa in quella sede, c’è da dire che il T.A.R nella sentenza emessa contestava all’ente proprio il mancato coinvolgimento dell’organo politico in quanto vi era un conflitto tra la suddetta Regione e il Ministero dei Beni Culturali che continua ad opporsi fermamente agli ampliamenti in quanto nell’area sono presenti vincoli territoriali.
Tutti gli enti interessati sono stati chiamati a partecipare ad una nuova “riunione di coordinamento” per giovedì 2 luglio 2020, alle ore 15:00.
ROMA: LA DISCARICA DI MONTE CARNEVALE
Come sappiamo e ricordiamo tutti, uno dei principali fattori che ha creato questa situazione è la cronica ed eterna mancanza di impianti della Capitale (non ho parlato solo di discariche ma di impianti, perché questo punto ci tornerà utile nella disamina sulla Saf). Questo ha fatto sì che le volumetrie disponibili per la Provincia di Frosinone si siano rapidamente esaurite.
Dallo scorso inverno, c’è in corso l’iter per la costruzione di una discarica a Monte Carnevale, a Roma. Per uno strano caso del destino, è proprio dello stesso proprietario della discarica di Roccasecca che sempre per quello stesso caso del destino proprietario della discarica di Civitavecchia.
Cosa è successo di rilevante in questi giorni, circa questo argomento? La discarica di Monte Carnevale non sarà assoggettata a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), perché la richiesta della ditta proponente è di solo 75.000 tonnellate complessive quando la Capitale produce, ad oggi, circa 1000 Tonnellate al giorno di scarti da inviare in discarica. La capienza del sito complessiva, ovviamente, è “tarata” sull’effettiva necessità della Capitale.
FROSINONE: LA NUOVA DISCARICA DI SERVIZIO
Oltre ai problemi riguardanti la capitale, se non sarà prevista la costruzione del V bacino, la discarica di Roccasecca potrà essere utilizzata fino al 31-12-2020. È evidente quindi che nel breve periodo o dovrà essere individuata una nuova sede per la discarica di servizio della Provincia di Frosinone poiché ad oggi sia a monte, percentuale di raccolta differenziata sotto i livelli richiesti, sia a valle, scarti prodotti dal TMB di Colfelice o la Provincia di Frosinone, dovrà essa stessa, come fatto per anni da Roma scaricare fuori A.T.O
Nella discussione che si è sviluppata su quest’argomento nessuno ha sottolineato un elemento per me fondamentale: l’eventuale nuova discarica dovrà essere pubblica. Nessun privato può continuare ad arricchirsi sulle spalle della collettività. Bisogna spezzare assolutamente questo circolo vizioso che perdura ormai da anni.
La seconda osservazione, ovvia ma fondamentale è che bisogna fare presto. Cosa succede se non si individua rapidamente una nuova discarica? Il rischio fin troppo evidente è che si ripeta quanto scritto nella V.I.A precedentemente autorizzata dalla Regione Lazio: saranno ridotte le volumetrie (ma non saranno tarate ovviamente sul fabbisogno della Provincia di Frosinone) del V bacino e sarà evidenziato come questo ampliamento sia necessario per evitare l’emergenza nella provincia di Frosinone.
Terza osservazione: bisogna imporre da subito un limite temporale breve per la durata del nuovo sito. Non ammissibile, ovunque, essa sorga che possa durare venti anni e che per 20 anni ancora il ciclo dei rifiuti preveda un’enorme percentuale di rifiuti da destinare in discarica.
In tutto questo restano ancora nero su bianco le osservazioni dell’Ispra-Crn che evidenziano numerosi ed evidenti sforamenti dei valori di contaminazione per numerose sostanze. Ad oggi non c’è nessuno studio che smentisce quei dati ma sembra che per la Regione e Governo non siano mai esistiti.